Perché investire in sicurezza informatica?

Nell’era dell’ Industria 4.0, dell’archiviazione Cloud e dell’Internet of things tutto è online, ma chi ci garantisce la protezione dei nostri dati? Non basta più incrociare le dita e sperare, un po’ per fortuna un po’ per bravura, di riuscire a evitare gli attacchi e restare così incolumi. A lungo andare, però, c’è ben poco da fare: se non si decide di investire in sicurezza informatica, si finirà con il pagare un conto più salato di quanto si è effettivamente risparmiato.

L’attacco ransomware WannaCry, che qualche settimana fa ha tenuto in scacco i sistemi informatici di istituzioni e imprese a livello mondiale, ha messo in risalto quanto poco è ancora considerata la sicurezza informatica da parte delle aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni.

Il passaggio a Industria 4.0 implica macchine sempre interconnesse che aumentano inevitabilmente i rischi per la sicurezza informatica. La sicurezza è vista oggi come uno servizio invece è diventata sempre di più un asset strategico per le imprese.

Oggi il business non esiste senza internet.

È fondamentale quindi sapersi occupare dell‘analisi delle vulnerabilità, del rischio, delle minacce o attacchi e quindi della protezione dell’ integrità fisica non solo dell’hardware ma anche del software che, dal punto di vista logico-funzionale, motorizza un sistema informatico e i dati in esso contenuti o scambiati in una comunicazione con uno più utenti.

L’azienda a questo punto deve impostare una strategia capace di risolvere un complesso di responsabilità per l’imprenditore e per tutti i partecipanti, sia verso l’impresa come soggetto giuridico, sia nei confronti dei responsabili e dei partecipanti all’impresa.

La sicurezza on line e offline deve presupporre comunque un approccio organico e dinamico, fatto di aggiornamenti continui sia sulla sofisticazione delle minacce sia sull’evoluzione delle contromisure di protezione associate allo sviluppo di tecnologie sempre più mirate e performanti. Ma non solo: le aziende devono anche attuare una strategia non soltanto di monitoraggio e di controllo ma anche di risk management pre e post evento disastroso.