Impresa 4.0 cos’è:

Il termine Impresa 4.0 ha sostituito, dal 2018, quello di Industria 4.0 presentato inizialmente nella Legge di Stabilità 2017. Il cambio di termine è stato fortemente voluto dal ministro del lavoro Di Maio il quale ha confermato i vantaggi e le agevolazioni fiscali previsti dal piano di Carlo Calenda.

Il testo della Legge di Bilancio 2018 è stato approvato al Senato il 23 Dicembre 2017,  e le misure adottate mostrate in questo articolo sono state confermate fino al 31/12/2018.

Di Maio ha sottolineato l’evoluzione del piano Industria 4.0 a l’Impresa 4.0 in modo che sia sempre più a misura delle piccole e medie imprese.

Il termine Impresa 4.0 indica le trasformazioni digitali all’interno di una PMI o start-up innovativa inerente alla progettazione, produzione e distribuzione di prodotti industriali.

I principali vantaggi dell’Impresa 4.0:

Grazie alle nuove tecnologie si assisterà sempre più alla connessione tra sistemi fisici e digitali attraverso l’utilizzo di dispositivi intelligenti, interconnessi e collegati alla rete.

Dunque, il termine Impresa 4.0 va a definire un sistema aziendale intelligente dove le macchine permetteranno di:

  1. migliorare le performance;
  2. ridurre gli sprechi;
  3. monitorare in tempo reale i sistemi produttivi;
  4. svolgere analisi sui big data.

Altri vantaggi riguardano una maggiore velocità, intesa anche come minor lasso di tempo trascorso tra le fasi di produzione. Inoltre, le aziende potranno garantire una qualità migliore dei propri prodotti.

La nuova azienda viene definita anche smart factory, ovvero un’impresa incentrata sulla connessione tra le macchine che saranno in grado di comunicare tra loro. Ed è qui, dunque, che l’Impresa 4.0 incontra il concetto di IoT.

Il Piano nazionale Industria 4.0 prevedeva delle misure concrete basate su tre principali linee guida e confermate nel nuovo Piano Impresa 4.0:

  1. operare in una logica di neutralità tecnologica;
  2. intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali;
  3. agire su fattori abilitanti.

Gli incentivi fiscali per un’impresa 4.0:

Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati sono state potenziate in base ad una logica 4.0 tutte le misure che si sono rilevate efficaci a rispondere alle esigenze emergenti. Le principali sono:

  1. Iper e Super Ammortamento: Per favorire la crescita delle imprese a livello digitale, lo Stato Italiano ha messo a disposizione fondi e sgravi fiscali per coloro che decideranno di investire software e sistemi IT funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.Sono previsti investimenti legati allo sviluppo di tecnologie e di competenze e due tipi di agevolazione:
    • Iperammortamento: supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione 4.0.
    • Superammortamento: supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing. Per chi beneficia dell’iperammortamento possibilità di fruire dell’agevolazione anche per gli investimenti in beni strumentali immateriali quali software e sistemi IT.
  2. Nuova Sabatini: mira a sostenere le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in nuovi beni strumentali, macchinari e impianti di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali. Garantisce un contributo a parziale copertura degli interessi pagati dall’impresa su finanziamenti bancari di importo compreso tra 20.000 e 2.000.000 di euro, concessi da istituti bancari convenzionati con il MISE, che attingono sia ad un apposito plafond di Cassa Depositi e Prestiti, sia alla provvista ordinaria.
  3. Credito d’imposta R&S: Al fine di stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo e garantire così la competitività futura delle imprese è previsto un credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo. Tali spese andranno sostenute nel periodo 2017-2020 e possono essere riconosciute fino a un massimo annuale di 20 milioni di €/anno.
  4. Patent Box: È un regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali quali brevetti industriali, marchi registrati, modelli industriali e software protetto da copyright. L’agevolazione consiste nella riduzione delle aliquote IRES e IRAP del 50% dal 2017 in poi sui redditi d’impresa connessi all’uso diretto o indiretto di beni immateriali sia nei confronti di controparti terze che di controparti correlate.
  5. Startup e PMI innovative: Le start-up innovative godono di alcune misure espressamente dedicate come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare. Buona parte di queste misure sono estese anche alle PMI che operano nel campo dell’innovazione tecnologica.
  6. Fondo di Garanzia: Consiste nella concessione di una garanzia pubblica, fino a un massimo dell’80% del finanziamento, per operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine. Il Fondo garantisce a ciascuna impresa o professionista un importo massimo di 2,5 milioni di euro che può essere utilizzato senza un limite al numero di operazioni effettuabili.

Altre azioni previste:

  1. Investimento per la crescita;
  2. Credito all’innovazione;
  3. Ampliamento delle possibilità di credito;
  4. Investimento a lungo termine;
  5. Accordi per l’innovazione;
  6. Progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
  7. Contratti di sviluppo;
  8. Programmi di investimento strategici e innovativi;
  9. Definizione di valore ai beni immateriali;
  10. Creazione di centri di competenza ad alta specializzazione e centri di trasferimento tecnologico;
  11. Utilizzo di tecnologie avanzate per le imprese;
  12. Maggior offerta in materia di formazione, consulenza, servizi;
  13. Obiettivo finalizzato all’acquisizione di competenze.

Il primo bilancio del piano Industria 4.0:

Dopo un anno dal varo del Piano Industria 4.0, il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha tracciato un primo bilancio dei risultati ottenuti:

  • sono cresciuti gli ordinativi dei beni 4.0 incentivati da super e iper ammortamento e dalla Nuova Sabatini sul mercato interno, con tassi di crescita che hanno raggiunto nel primo semestre l’11,6 %.
  • è cresciuto il numero di imprese che hanno investito in ricerca e sviluppo;
  • sono stati stanziati 3,5 miliardi di investimenti pubblici sulla banda ultra larga, destinandoli dunque sia alle infrastrutture sia alla soddisfazione della domanda di famiglie e imprese;
  • nei primi 8 mesi del 2017 è cresciuto del 10,7 % l’importo garantito dal Fondo di Garanzia ed è pari a 17,5 miliardi di crediti aggiuntivi;
  • gli ordinativi interni sono cresciuti dell’11%;
  • i contratti di Sviluppo hanno attivato 4 miliardi di investimenti creando o salvaguardando 58mila posti di lavoro; l’export cresce dell’8%, più di Francia e Germania.

Sviluppi futuri piano Impresa 4.0:

Per le linee guida 2018, sempre nell’ambito del Piano Impresa 4.0, c’è un nuovo pacchetto di misure da inserire nella legge di Stabilità che riguardano principalmente lavoro e formazione. Infatti, la preparazione digitale della forza lavoro italiana è indietro rispetto al resto d’Europa.

Sono tre i filoni fondamentali che riguardano la formazione:

  1. l’istruzione delle nuove generazioni, potenziando in particolare la formazione tecnico-scientifica e gli apprendistati;
  2. le misure per i NEET, cioè quei giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola o all’università, non lavorano e non seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale;
  3. l’aggiornamento on the job, per coloro che già lavorano ma rischiano di avere delle competenze obsolete, non adeguate o non aggiornate.

Inoltre, altri obiettivi di fondo riguardano il finanziamento dei progetti di ricerca e innovazione nelle aree strategiche per lo sviluppo del capitale immateriale funzionali alla competitività del Paese e la valorizzazione dei risultati dei progetti di ricerca.

Per approfondimenti: Sviluppo economico ministero