Secondo uno studio di Confindustria l’Italia si avvia ad evitare la recessione anche nel primo trimestre 2023. È un’Italia resiliente. Da fine 2022 il prezzo dell’energia è diminuito anche se rimane al di sopra dei livelli degli ultimi due anni. Il calo che sta subendo sta favorendo la riduzione dell’inflazione in Italia e la fiducia sembra star risalendo. I servizi restano in crescita mentre industria e investimenti reggono a fatica i maggiori costi.
Migliora l’industria
La fiducia delle imprese in questo primo mese dell’anno ha smesso di scendere e oscilla su livelli modesti, gli ordini calano meno, le scorte si sono lievemente ridotte. La produzione ha registrato a dicembre +1.6% dopo tre mesi di calo. Nel quarto trimestre del 2022 la variazione è stata negativa. A gennaio 2023 i dati qualitativi hanno mostrato uno scenario in via di miglioramento per la produzione.
Accanto a un’occupazione in aumento (+37mila a dicembre), si registra in Italia una scarsità di manodopera per una quota crescente di imprese (7,3% da 1,8% a fine 2019, nella manifattura), segnale di carenze quantitative e disallineamenti di competenze.
Dal lato dell’offerta, l’industria è calata per due trimestri (il 3° e il 4° del 2022), ma in misura moderata se si considera l’ampiezza dello shock sul costo delle materie prime; i servizi continuano a crescere, tranati dal turismo, sebbene si sia ormai esaurita la spinta data dalle riaperture post Covid. Dal lato della domanda, il reddito reale totale delle famiglie non è crollato come si poteva temere a fronte dell’altissima inflazione e quindi i consumi sono rimasti su un sentiero di espansione (grazie anche all’extra-risparmio, accumulato dal 2020 fino a inizio 2022); come avviene per gli investimenti, sebbene con un progressivo rallentamento.
Alcuni numeri
Secondo le analisi condotte da Confindustria il prezzo del gas resta relativamente basso a febbraio. Cala rispetto alla media del 2022 anche se nel 2019 era a 14 euro/mwh, ora in media è a 56 euro/mwh. Anche il prezzo del petrolio inizia a stabilizzarsi con 83 dollari al barile (64 dollari al barile prima del periodo covid).
L’inflazione italiana continua a calare (+10,1% a gennaio, +11,8% a ottobre), grazie alla minor variazione annua dei prezzi energetici (+43,1%, da +71,1%); ma la dinamica al netto di energia e alimentari è in salita (+4,6% da +4,2%), per la trasmissione dei rincari passati (energia) agli altri beni.
La nostra piattaforma DMP è in grado di monitorare i costi dei consumi energetici provenienti dall’area manufacturing. Comunicando con gli altri sistemi già esistenti in azienda in modo bidirezionale le informazioni, seguendo i paradigmi dell’Industria 4.0.
Qui per visionare il report dell’indagine condotta da Confindustria.