Come scegliere lo schedulatore per la produzione?
Abbiamo scritto un breve articolo introduttivo sui principali aspetti da non sottovalutare.
Visualizzazioni grafica del piano di lavoro:
Il primo punto da prendere in considerazione è sicuramente la visualizzazione grafica. Una grafica di facile comprensione deve mostrare diagrammi o istogrammi.
Nel caso dei diagrammi di Gantt, questi devono mostrare risorse, ordini o commesse.
Gli istogrammi, invece, permettono di analizzare il carico risorse a capacita infinita e finita per l’orizzonte temporale richiesto. Questo tipo di visualizzazione permette di distinguere gli ordini operativi dagli ordini simulati.
Gestione dei vincoli:
Un secondo aspetto da non sottovalutare è la gestione dei vincoli.
Dunque, un buon schedulatore deve mostrare:
- la disponibilità delle risorse quali macchine, operatori e attrezzature a capacità finita (con l’ausilio dei propri calendari per turno);
- la reale disponibilità dei materiali per la data richiesta;
- l’ottimizzazione delle matrici di set-up;
- possibilità di poter parametrizzare altri vincoli in aggiunta.
Analisi what-if o analisi predittiva:
Terzo aspetto è la capacità della gestione di più scenari simulati. Un buon schedulatore deve fornire le analisi delle variazioni per:
- anticipare le criticità,
- accorciare i tempi di intervento,
- verificare l’impatto con l’ingresso di nuovi ordini,
- identificare le migliori soluzioni per poi poter decidere quale piano di produzione rilasciare.
Elevata velocità di elaborazione dei dati:
La velocità di elaborazione è un fattore determinante. Anche le PMI si trovano spesso a gestire una mole di dati elevata:
- codici articolo,
- distinte base complesse,
- numeri elevati di ordini cliente, ordini di acquisto e produzione.
La rapidità di elaborazione è decisiva nell’affrontare le criticità. Avere il risultato di un’analisi predittiva in poco tempo significa poter effettuare tutte le modifiche necessarie nell’immediato.
Facilità di integrazione con sistemi ERP e MES:
La facilità di integrazione con i sistemi informativi e dispositivi di campo è un aspetto da non sottovalutare. L’integrazione con le macchine già esistenti in azienda è diventata rapidamente una priorità. Quindi, è essenziale che il passaggio delle informazioni sia semplificato da questa integrazione.
Web-based:
Infine, come ultimo punto, un buon schedulatore deve essere “basato sul web”. Quindi, uno schedulatore in cui tutte le funzioni sono accessibili tramite web-browser. Questo significa che non è necessario effettuare l’installazione sui computer dell’azienda.