La blockchain è sempre più argomento di discussione. Passano gli anni e le domande e i dubbi da sciogliere aumentano. Chi non è addetto ai lavori si chiede spesso cos’è, quali sono i suoi vantaggi e quali le criticità di questa tecnologia che sta via via prendendo piede.
Sempre più spesso si pensa che la blockchain sia legata alle cryptovalute. Non è propriamente così e come ogni tecnologia ha i suoi vantaggi e svantaggi e le sue applicazioni. Vediamole insieme in questo articolo.
Definizione di Blockchain
La blockchain è letteralmente l’unione di due parole “block” e “chain” che in italiano possiamo tradurre con “catena di blocchi”. Il termine stesso definisce la tecnologia. Ma questa catena di blocchi, cos’è?
I block sono detti anche nodi. Questi nodi sono collegati tra loro come una rete, peer-to-peer. Come la rete internet che conosciamo. Ciò che fa la differenza è il legame che c’è tra questi nodi. Infatti non sono “centralizzati”, ovvero non vi è un nodo centrale che gestisce e trasferisce le informazioni. Questi nodi sono “decentralizzati”, comunicano senza un nodo centrale.
L’altra loro caratteristica principale è che sono nodi crittografati. Questo permette loro di comunicare in modo sicuro.
“I blocchi vengono utilizzati per registrare le transazioni o i dati su molti computer in modo che qualsiasi blocco coinvolto non possa essere modificato retroattivamente, senza l’alterazione di tutti i blocchi successivi” (Wikipedia)
La catena di blocchi sfrutta le caratteristiche di una classica rete informatica consentendo di aggiornare e gestire in modo sicuro un registro comune contenente i dati, transazioni e informazioni senza la necessità di un nodo centrale di controllo e verifica.
La prima blockchain decentralizzata è stata concettualizzata da una persona (o gruppo di persone) nota come Satoshi Nakamoto nel 2008. Questa tecnologia, dunque, che sembra essere esplosa ora, non è poi così giovane. Esiste già da qualche anno.
Le tre parole chiave della blockchain sono:
Aperta
La rete è aperta in quanto i nodi che ne fanno parte possono comunicare tra di loro e verificare lo stato del registro in qualsiasi momento. Aperta perché anche chi è esterno alla rete può vedere – ma non modificare – il registro.
Condivisa
Condivisa perché i blocks – nodi – condividono lo stesso registro e comunicano i propri movimenti all’interno della rete. Condivisa anche in senso lato, perché anche chi è esterno alla rete può visionare il registro.
Distribuita
Distribuita perché i blocks – nodi – non sono controllati da un’entità centrale e i nodi possono essere distribuiti in qualsiasi parte del mondo.
Un esempio
Per estremizzare in modo semplice facciamo un esempio. Consideriamo Persona A che deve mandare una foto a Persona B. Quello che potrebbe fare A è mandare una mail a B. Quello che sappiamo è che A non manderà il file originale della foto ma quello che riceverà B sarà una copia della foto che è passato da un nodo centrale che ha “smistato” e “codificato” la mail di A a B. Così sia A sia B avranno un file contenete l’immagine. Questo significa che l’immagine è stata duplicata.
Finché si tratta di file o informazioni questa modalità è ottima ma cosa succede se A deve mandare denaro a B? B non può ricevere una copia del denaro, deve ricevere quello che viene chiamato “valore”. La blockchain infatti viene indicata anche come “internet del valore”. Vi deve essere un trasferimento vero e proprio, non una semplice duplicazione come accade per l’immagine.
A e B sono nodi di una rete aperta, condivisa e distribuita. Fanno parte della stessa rete blockchain. Condividono uno stesso registro al quale possono fare modifiche e aggiungere movimenti. Il registro mostra tutti i movimenti dell’intera rete e tutti i nodi della rete possono visionare il registro.
Persona A con la sua chiave di accesso privata (e con la sua privacy e identità al sicuro da un codice alfanumerico indicato sul registro) entra nel registro e inserisce il movimento di denaro da mandare a B. Per convalidare il trasferimento i nodi presenti nella rete devono accettare l’inserimento del movimento nel registro affinché B possa ricevere il denaro. I validatori, ovvero i nodi che non sono A e B, svolgono il ruolo che dovrebbe fare un nodo centrale, confermano (attraverso criteri e regole scelte dalla rete) che quel movimento è valido e veritiero. È in questa fase del processo che si applica il tema della tecnologia “decentralizzata”.
Il registro comune viene aggiornato secondo regole e criteri. Questi ultimi vengono decisi dall’intera rete attraverso una votazione che segue regole matematiche.
Per visionare graficamente questo esempio consigliamo la visione del video dell’Osservatorio.net del Politecnico di Milano.
Tipologie di Blockchian
La blockchain si divide in 3 tipologie. Pubblica, private e ibrida.
Blockchain Pubblica
È la tipologia di Blockchain più utilizzata. Poiché è quella considerata più “sicura” da un punto di vista legato alla privacy.
Le sue caratteristiche possiamo delinearle in 4 punti:
- Sono open. Chiunque può farne parte e gestire un nodo della rete. Non ci sono restrizioni. Questo può essere una lama a doppio taglio a seconda dell’ambito in cui la blockchain sta operando.
- La blockchain pubblica permette a chiunque di visionare e modificare il registro. I dati sono disponibili in modo trasparente e chiunque ne ha accesso e può visionarli.
- La tipologia di tipo pubblica è decentralizzata, come abbiamo già detto precedentemente. Non esiste una entità centrale che regola e gestisce i movimenti, sono i nodi-validatori che confermano e validano i movimenti del registro.
- Il mantenimento economico della blockchain dipende dal sistema integrato in essa. Dipende da come sono impostate e regolamentate le commissioni per ogni movimento.
Blockchain Privata
La blockchain privata è un ecosistema in cui è presente un centro di controllo, che tendenzialmente coincide con il fornitore della blockchain.
Le caratteristiche della blockchain privata sono:
- L’accesso è limitato da previa autorizzazione degli altri nodi della rete.
- L’accesso al registro è privato.
- Il mantenimento della blockchain dipende principalmente dall’ente che fornisce il servizio e da chi sostiene il progetto.
Blockchain Ibrida
La blockchain di tipo ibrido è un’unione tra le due precedenti. Infatti la vera differenza da studiare e conoscere è quella relativa alla pubblica e la privata. La blockchain ibrida nasce successivamente e cerca di risolvere i limiti e le criticità delle precedenti.
Le sue caratteristiche sono le seguenti:
- L’accesso, come nella privata, è dato solo dopo previa autorizzazione dei nodi presenti nella rete.
- Il registro è pubblico, chiunque può vedere le informazioni registrate.
- È parzialmente decentralizzato, questo per garantire maggiore trasparenza e privacy.
Applicazioni della Blockchain in azienda
Per ora abbiamo sempre fatto riferimento alla blockchain legata a “internet del valore”, al trasferimento di denaro (denaro valutato in bitcoin). L’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, tra il 2016 e il 2020 ha svolto un’analisi di oltre 1.000 news nazionali e internazionali riguardanti la Blockchain. Ha analizzato 508 progetti identificando le principali applicazioni in azienda dividendoli in quattro categorie.
Scambio di valore
È l’internet di valore. Le aziende utilizzano la blockchain per lo scambio di denaro.
Verificabilità dei dati
Le applicazioni in questa categoria utilizzano le proprietà di immutabilità e trasparenza della tecnologia Blockchain registrando su di essa alcune caratteristiche di dati o documenti, in modo che queste siano visibili e verificabili da altri attori dell’ecosistema o ad attori terzi. Ad esempio viene effettuato il timestamping di un documento per renderne verificabile la data di creazione e il fatto che esso non sia stato modificato nel tempo.
Coordinamenti dei dati
I registri essendo consultabili e i dati essendo immodificabili permettono una maggiore trasparenza e un miglior coordinamento degli stessi.
Realizzazione dei processi
La blockchain viene utilizzata per ogni singola fase di processo di business.
Criticità
Le criticità della blockchain sono sostanzialmente quattro:
- Scalabilità
I movimenti e le transazioni che la blockchain riesce a gestire sono inferiori ai sistemi in vigore.
- Energia
Ogni operazione svolta sulla rete blockchain impiega un elevato consumo di elettricità, che con il passare degli anni può altro che diventare esponenziale se non si trova una soluzione.
- Privacy
È vero che la propria identità è al sicuro grazie ai codici alfanumerici ma chiunque consultando i registri pubblici sa che quel dato codice alfanumerico ha eseguito varie operazioni verso determinati nodi.
- Ecosistema
La blockchain funziona solo se la si pensa come ad un ecosistema in cui sono presenti diversi attori. Si pensi all’applicazione in ambito aziendale per la validità dei dati. Un’azienda può utilizzare la blockchain per garantire che il proprio prodotto sia stato creato in un certo modo ma se i validatori sono attori dell’azienda stessa la validità dei dati diventa autoreferenziale e viene a meno il concetto di decentralizzazione. La soluzione è che più aziende utilizzino la tecnologia blockchain al fine di “popolare” la rete.
Conclusione
La blockchain ha definito l’internet del valore ma come ogni tecnologia può applicarsi a più ambiti e settori. In questo articolo abbiamo mostrato una ricerca che considerava solo gli anni dal 2016 al 2020.
Con l’avanzare del tempo, si sta notando che la blockchain non è in una fase hype -con annunci e news e iniziative di progettazione- ma ha ormai preso piede. Siamo entrati in una fase di applicazione.