L’Istat segnala una crescita dell’1,7% rispetto al mese precedente e del 4,1% in confronto allo stesso mese del 2015: è l’aumento tendenziale maggiore da cinque anni a questa parte.
Inversione di rotta nell’economia produttiva italiana? Presto per dirlo, ma i dati di fine estate ora divulgati sono positivi, più del previsto: nell’agosto scorso la produzione industriale è cresciuta dell’1,7% rispetto a luglio 2016 e del 4,1% in confronto allo stesso mese del 2015 nei dati corretti per gli effetti di calendario.
È l’aumento tendenziale maggiore da cinque anni, ovvero da agosto 2011. Questa crescita, si legge nella nota diffusa dall’Istat, deriva “da variazioni realizzate in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi” e porta a un incremento dello 0,4% nel trimestre giugno-agosto 2016 rispetto al precedente. Nei primi otto mesi l’aumento è dell’1% rispetto al 2015. L’indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni strumentali (+6,6%), dei beni intermedi (+3,1%) e dell’energia (+1,4%).
Segnano invece una variazione negativa, i beni di consumo (-0,5%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un significativo aumento nel raggruppamento dei beni strumentali (+12,5%) e dei beni intermedi (+7,6%); diminuiscono invece i comparti dell’energia (-4,1%) e dei beni di consumo (-1,3%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad agosto 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a.(+11,7%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-17,7%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,3%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5%).
Fonte: IlFattoQuotidiano