Ogni anno condividiamo con i nostri lettori le informazioni relative alla Legge di Bilancio. Siamo entrati nel 2023 e da qualche giorno è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio 2023.
La legge di Bilancio tocca come si può immaginare vari temi. La Legge di Bilancio è divisa in più articoli raggruppanti in due sezioni.
Nella prima il focus è sulle misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici mentre la seconda parte è dedicata all’approvazione degli stati di previsione. Inoltre la Legge di Bilancio prevede una serie di documenti a corollario che fungono da chiarimento per alcuni articoli e commi.
La Legge di Bilancio 2023 è stata pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29/12/22 e la si può visionare integralmente qui.
Per questa manovra sono stati stanziati 35 miliardi di euro. La maggior parte di essi stanziati per contrastare il caro energia. Sono state fatte delle critiche, invece, per la Transizione 4.0 e per gli aiuti alle imprese. Analizziamola in dettaglio insieme.
Come sappiamo, negli ultimi anni la legge di bilancio prevedeva agevolazioni fiscali per i beni immateriali e per i beni strumentali/materiali. Come abbiamo sempre spiegato nei nostri articoli, questi beni devono possedere delle caratteristiche (allegati A e B) per poter beneficiare dell’agevolazione.
Il Testo Ufficiale
Ciò che è cambiato per la Transizione 4.0 sono le proroghe per i beni strumentali. Ecco il comma 423 che tratta l’argomento:
All’articolo 1, comma 1057, della legge 30 dicembre 2020, n.
178, concernente il credito d’imposta per investimenti in beni
strumentali nuovi, le parole: « ovvero entro il 30 giugno 2023 » sono
sostituite dalle seguenti: « ovvero entro il 30 settembre 2023 ».
Ciò cosa significa? Che per le imprese che hanno ordinato e pagato l’acconto pari al 20% del prezzo del bene materiale potranno disporre fino al 30 settembre 2023 per completare l’acquisto. La finalizzazione dell’acquisto segue il seguente schema (previsto dal comma 1057 della Legge 178/2020):
- 40% fino a 2.5 milioni
- 20% tra i 2.5 e 10 milioni
- 10% tra i 10 e 20 milioni
In assenza di prenotazione oppure nel caso in cui l’investimento prenotato nel 2022 slitti dopo il 30 settembre 2023, le aliquote si dimezzano.
Beni immateriali e
beni ordinari
Non sono state previste proroghe per i beni immateriali, come i software 4.0, e per i beni ordinari (computer, server, impianti di condizionamento ecc…).
Questo ha suscitato diverse critiche. Resta dunque invariata la legge 232/2016 la quale dice che per gli investimenti fino a un milione di costo effettuato nel 2022 – oppure entro il 30 giugno 2023 dove è già stata effettuata una prenotazione del bene entro il 2022, beneficiano del credito d’imposta del 50%. Se queste condizioni non sono soddisfate il credito d’imposta nel 2023 rimane del 20%.
Per i beni ordinari invece nel 2023 non è previsto alcun tipo di aiuto o agevolazione.
Nuova Sabatini
La nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. Tra gli obiettivi ha quello anche di promuovere la transizione ecologica e incentivare all’acquisto di beni con basso impatto ambientale. Si rivolge a tutte le PMI che vogliono innovarsi.
La Nuova Sabatini finanzia i beni che devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”.
Prevede la concessione da parte di banche e intermediari finanziari, di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese e di un contributo da parte del Ministero rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti, erogato sotto forma di contributo conto impianti.
L’ammontare del contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari.
Gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% e, a partire dal 1° gennaio 2023, la maggiorazione è riconosciuta anche per gli investimenti a basso impatto ambientale (cosiddetti “Investimenti green”).
Per maggiori dettagli consigliamo la visione di questa pagina del Ministero delle Imprese.