Sospiro di sollievo per il futuro dell’industria 4.0 italiana. La vittoria del no al referendum aveva immediatamente gettato una nube sulle iniziative predisposte dal ministero dello Sviluppo economico in materia di quarta rivoluzione industriale. A blindare la manovra ci ha pensato in primis il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pressando i partiti su un’approvazione celere. Una mossa che ha avuto successo, visto il via libera arrivato da Palazzo Madama che ha quindi scongiurato anche modifiche o passi indietro rispetto al piano per l’industria 4.0 già liquidato dalla Camera.
“Il mio appello è agli imprenditori, a cui dico di investire e di farlo ora. Questo è il momento. Non possiamo buttar via questa occasione straordinaria. Nessuna crisi politica deve bloccare l’innovazione”– dichiara il premier dimissionario Matteo Renzi durante la direzione del Pd.
Il testo passato al vaglio del Senato, su cui è stata chiesta la fiducia del governo, conferma dunque le misure messe in campo dal Mise per favorire l’innovazione tecnologica in azienda. La legge di bilancio, che entrerà in vigore il primo gennaio del 2017, sblocca così i superammortamenti del 140% per l’acquisto di beni strumentali, ma soprattutto quelli del 250% per gli investimenti in innovazione. A partire dal 2017 le aziende potranno acquistare macchinari e attrezzature 4.0, nell’ambito di investimenti hi-tech su big data, cloud, ultraboradband, robotica industriale, manifattura digitale e sicurezza IT, accedendo agli sgravi fiscali.
Tra quest’ultimi rientrano sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione, definizione/qualificazione delle prestazioni e produzione di manufatti in materiali non convenzionali o ad alte prestazioni; software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione e ri-progettazione dei sistemi produttivi che tengano conto dei flussi dei materiali e delle informazioni, software, sistemi, piattaforme e applicazioni di supporto alle decisioni in grado di interpretare dati analizzati dal campo e visualizzare agli operatori in linea specifiche azioni per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza del sistema di produzione.
Insomma, asset strategici per spingere le imprese italiane nel futuro di un mercato sempre più globalizzato e digitale, dove le armi 4.0 giocheranno un ruolo fondamentale.
Confermato anche l’aumento al 30% delle detrazioni fiscali già in vigore per chi investe in startup e PMI innovative e al al 50% del credito d’imposta per gli investimenti R&S. Così come nessuna modifica c’è stata all’eliminazione dell’imposta di bollo e diritti di segreteria per la costituzione di imprese 2.0 innovative.
Fonte: Corriere Comunicazioni