I KPI (Key Performance Indicators) sono delle variabili che le aziende usano per misurare, tracciare e analizzare le performance dei vari settori aziendali. Nello specifico nel reparto produttivo, marketing, vendite e acquisti. A seconda dei reparti che si stanno monitorando si parla di KPI Alti (che riguardano le prestazioni generali del business) e KPI Bassi (che riguardano i reparti produttivi). Attenzione però a non farsi ingannare dal nome poiché non esisto KPI più importanti di altri ma sono tutti necessari e soprattutto devono coesistere. Questi dati sono solitamente utilizzati per valutare i successi di un’azienda in base agli obiettivi prefissati.

La difficoltà principale è identificare ed impostare i dati e le metriche da tenere in considerazione come KPI. I KPI devono essere di facile fruizione e comprensione poiché permetteranno di valutare ed analizzare lo stato di salute dell’azienda e del reparto produttivo sia in tempo reale sia nel lungo periodo. Non sono tanto diversi dai BigData e dalla sua analisi.

L’obiettivo dei KPI

Identificare, progettare e analizzare i KPI è arte e scienza. L’obiettivo dei KPI è comunicare in modo significativo il raggiungimento (o meno) dei goal e purpose prefissati dall’azienda.

Misurare le performance è, in ogni area aziendale, fondamentale per poter attuare dei processi di miglioramento. In un’azienda manifatturiera risulta quindi molto importante riuscire a identificare i KPI strategici per valutare l’andamento della produzione dal punto di vista dell’efficienza, del livello di servizio e della qualità dei processi.

Diventa importantissimo quindi avere un software che sia in grado di raccogliere dati industriali e che fornisca in tempo reale i dati e i report richiesti. Riuscire ad avere tutti questi dati nel più breve tempo possibile consente una reazione veloce ed immediata agli imprevisti permettendo di risolvere eventuali derive dei processi e quindi di raggiungere più facilmente gli obiettivi e diminuire le perdite operative ed i costi.
Per misurare le performance esistono diversi indicatori.

Continua a leggere per scoprire i principali KPI.

Ecco i 3 KPI aziendali indispensabili

Indice OEE

L’OEE, letteralmente “efficienza generale dell’impianto”, è un indicatore percentuale che rappresenta il rendimento globale di una risorsa produttiva o di un insieme di risorse, siano esse umane o tecniche, durante il tempo nel quale queste sono disponibili a produrre.

L’indice OEE è la misurazione della produttività manifatturiera per eccellenza. È un indice che misura l’efficacia totale di una attività produttiva. L’indice OEE è composto da 3 concetti chiave della produzione:

  • Disponibilità

si riferisce alla disponibilità della macchina per la produzione programmata. Quando un macchinario si ferma (per guasto, per materie prime mancanti ecc..) genera un costo. La soluzione è controllare lo stato produttivo. Il macchinario può essere solo produttivo o non produttivo e per misurare la sua disponibilità basta comparare il run time schedulato con il run time effettivo

  • Efficienza

l’efficienza viene chiamata anche performance ed è stabilita in base alla quantità di sprechi prodotta utilizzando il macchinario ad una velocità inferiore rispetto a quella preventivata/ottimale. Il dato di efficienza si calcola comparando i tempi del ciclo di lavoro fatti con quelli ideali

  • Qualità

il parametro della qualità si basa sul calcolare il tempo che è stato sprecato per realizzare un prodotto che non ha rispettato gli standard di qualità previsti

Come si calcola l’indice OEE?

L’OEE è un indice che se misura 100% significa che vengono realizzati solo prodotti buoni (senza scarto e di buona qualità), alla massima velocità (performance) e senza fermi macchina o interruzioni (disponibilità). Al contrario un OEE basso indica che c’è un problema nel reparto produttivo. Non mi mostra il problema ma è un ottimo segnale di allarme. È indicatore di stato di salute del reparto produttivo.

Tenere monitorato questo indice è una buona pratica per capire e trovare le inefficienze di produzione e migliorarle.

È un ottimo strumento che mi permette di identificare inefficienze e sprechi. Nel lungo periodo mi permette di confrontare e paragonare l’andamento produttivo.

La formula è semplice nella sua complessità:

OEE= disponibilità x efficienza x qualità

WIP/scarti

Il WIP (Work In Process) indica il numero di pezzi (o di lotti) che sono in corso di lavorazione (sospesi per diversi motivi). È utilizzato per valutare le prestazioni del sistema: a parità di lotti prodotti, si preferisce la soluzione che corrisponde al più basso livello di WIP; l’azienda, in questo modo, può ridurre i costi dovuti all’immobilizzazione delle giacenze di materie prime e di semilavorati. Gli scarti di produzione possono essere determinati da diversi fattori, ad esempio materiali errati, tolleranze non corrette, etc. È fondamentale monitorare gli scarti per analizzare i costi e capirne la provenienza.

Lead time e Ritardi

Il Lead time (o “tempo di attraversamento”) è l’intervallo di tempo necessario per soddisfare la richiesta di un cliente. Quanto più questo tempo è basso tanto più l’azienda è veloce e flessibile. Questo KPI insieme al monitoraggio dei ritardi permette, se forniti di un sistema di pianificazione della produzione, di valutare eventuali ritardi e ripianificare la produzione degli ordini.

Come calcolare i KPI?

Essendo i KPI dati strategici per le decisioni aziendali è fondamentale ricavarli con la massima precisione, puntualità e soprattutto in tempo reale. Il miglior modo per farlo è implementare in azienda un software MES (Manufacturing Execution System) in grado di acquisire automaticamente i dati dalle diverse aree aziendali, di confrontarli e di rielaborarli per fornire cruscotti di analisi e monitoraggio KPI. DMP Intelligent Manufacturing integra al suo interno tutte queste funzionalità.

Conclusioni

Tra le sfide dell’industria 4.0 e la trasformazione in Smart e Green Manufacturing diventa essenziale monitorare quei dati strategici che permettono di confrontare e verificare lo stato del reparto produttivo. I KPI diventano la chiave di successo per lo Smart Business. La mancanza dei dati condivisi può rendere difficile la creazione dei team e può ostacolare la schedulazione del lavoro. I KPI Alti e i KPI Bassi devono coesistere e devono essere condivisi. La Smart Factory è suddivisa per reparti ma lavorano simbioticamente uno con l’altro.