Robot o non robot? Questa è la paura. Se ne parla sempre più spesso e con l’avanzare della digitalizzazione e dell’industria 4.0 sta diventando un tema caldo. La domanda che sorge è spontanea: i robot in fabbrica sostituiranno le persone?
Ogni fabbrica è a sé, lo sappiamo, ma generalizzando possiamo dire che i robot di fabbrica non sostituiranno mai del tutto la risorsa umana.
Robot e Persone
I robot di fabbrica possiedono braccia meccaniche in grado di lavorare senza sosta, con una precisione millimetrica. Esistono poi i Cobot, ovvero automi collaborativi in grado di assistere l’uomo nelle attività più pesanti e degenerative. Per far funzionare questi strumenti tecnologici la risorsa umana è necessaria. Si pensi al costruttore del robot, al manutentore e al programmatore del robot. L’intervento umano è necessario e imprescindibile.
Bisogna cambiare il paradigma dell’industria 4.0: la macchina, il robot e la tecnologia sono al centro dell’intero processo produttivo e ci si chiede cosa possiamo fare con la tecnologia. L’industria 4.0 è “tecnocentrica”. Cambiando il paradigma si pone l’uomo al centro dei processi produttivi e ci si chiede cosa può fare la macchina per lui. Si adatta il processo produttivo alle esigenze del lavoratore.
I robot sono utili, liberano l’uomo dalla fatica e dalla ripetitività dei movimenti. I robot non sostituiranno le persone, trasformeranno la tipologia di lavoro richiesta e necessaria. Operatori e tecnologia devo convivere sinergicamente per creare processi produttivi qualitativamente superiori agli standard e dar vita a progetti di collaborazione virtuosi in cui la macchina semplifica la vita agli operatori.
Per fare in modo che ciò accada non è da sottovalutare la formazione a queste nuove opportunità lavorative. Le materie STEM diventano fondamentali per la realizzazione, gestione e manutenzione dei robot. I percorsi formativi si devono adattare ai mutamenti che sta subendo la fabbrica grazie alla digitalizzazione.
Robot in Italia
Prendendo in esame i report del 2021 di World Robotics l’Italia è al sesto posto nella classifica per i robot installati, con 8.500 unità. Mentre è all’undicesimo posto nella classifica per la densità media di robot, ovvero il numero di robot installati ogni 10.000 lavoratori.
In Europa il leader della robotizzazione industriale è la Germania. Nel paese tedesco esistono le prime dark factory. Ovvero reparti produttivi in cui l’intero processo è svolto dai robot. Le dark factory non necessitano di luci accese, per questo si parla di dark. I robot operano nel buio totale, utilizzano i sensori per gestire le operazioni.
Capolista di tutte le classifiche condotte dall’International Federation of Robotics c’è la Cina e/o l’Asia. Sono loro i pionieri che, già dal 2011, hanno esplorato questa frontiera.
Il trend è in crescita. Si stima che nel 2024 si arriverà ad acquistare, in tutto il mondo, 500.000 robot istallati (tra industriali e collaborativi).
Le imprese vogliono investire nella digitalizzazione. L’Osservatorio MECSPE ha condotto un’indagine tra i partecipanti e ha stimato che nel 74% dei casi la strada della digitalizzazione è già stata intrapresa ed è in crescita. Gli investimenti per la sicurezza informatica, la robotica e IoT sono la chiave di lettura del 2022.